Foresta in città

foresta in cittàConosco Marzia Alati un pomeriggio dell’estate appena passata. Un pomeriggio caldo, tanto da decidere di vederci in un parco, alla periferia di Milano che entrambe frequentiamo.

ci sediamo su questa panca con un ghiacciolo e una bottiglietta d’acqua. Dal primo sguardo c’è intesa.

Mi racconta di questo libro, di Foresta in città, io resto a bocca aperta, starei ore a sentirla raccontare questo loro progetto. Mi spiega come è nato, mi racconta chi fa parte del Collettivo Artistico Sugli Alberi.

Mi verrebbe voglia di dirle: fermatevi, lo pubblico io il vostro libro perché è una perla rara in un mare di cose simili, non lo faccio però, perché loro sono andati avanti con il progetto, perché hanno le idee chiare loro su quello che vogliono fare e non ho dubbi, arriveranno lontani, ma cerco di dargli tutto quello che so, qualche dritta e chiedo di essere aggiornata sugli sviluppi.

Passa qualche tempo e Marzia mi scrive: Il libro è pubblicato, ci sarà la prima presentazione, verrai? E me lo chiedi? Sarò lì, in prima fila. Inanto mi arriva il libro e io resto senza fiato. Amore, passione, cultura, attenzione, poesia, musica, arte. Questo libro le ha tutte.

Arrivo alla presentazione con largo anticipo, lei è concentrata, emozionata, ci abbracciamo, torna a sedersi con il suo gruppo, io guardo il libro e osservo lei, perché il libro trasmette tutto quello che è lei. Energia e amore.

Inizia la presentazione? Credetemi, è riduttivo chiamarla presentazione, perché c’è la sua performance, ci sono gli artisti che disegnano mentre lei si esprime con la voce, e c’è la musica, che non è un fattore aggiunto, ma è parte del libro.

Vi è mai capitato di leggere un libro e avere la sensazione che le righe vibrassero? A me con Foreste in città si, e solo in quel momento  ho capito che tutto era nato in simbiosi.

Mi chiedo

se la città sia un buon posto per un albero.

E’ così che inizia il suo libro, dopo una prefazione.

e non racconta gli alberi di posti strani o particolari, ma gli alberi della città, quegli alberi che vediamo tutti i giorni ma che non prestiamo attenzione.

Loro, Il Collettivo Artistico Sugli Alberi si sono sintonizzati con loro,  hanno fatto un cammino a piedi, li hanno osservati, li hanno ascoltati e gli sono andati incontro. Tutto

Immagini da togliere il fiato, testi che lasciano immedesimare e lasciano al lettore un senso di magia, quella che fa la natura stessa. Sono riusciti, attraverso la loro attitudine, il loro sapere e attraverso la loro sensibilità, a dare anima a tutti gli alberi che vengono descritti e interpretati.

Un libro adatto a tutti, a grandi, piccini, perfetto da leggere insieme, appropriato da usare in classe come approfondimenti o laboratori.

Il libro ha anche un cd, con la voce dell’autrice, perfetto da seguire mentre lo si sfoglia, ancora più emozionante.

Ve lo consiglio? io credo che questo sia uno di quei libri che devono esserci in ogni casa, in ogni libreria, che va usato, va vissuto, perché gli alberi sono vita.

Fiera di conoscere e sostenere questo progetto.

dove lo trovate?

Su amazon, in tantissime librerie, e qui vi riporto la loro pagina fb

http://www.facebook.com/forestaincitta/

 

Buona lettura.

Alessandra

 

 

Ciao Dylan

dylan 204 marzo 2019, guardi i social distrattamente, fai scorrere il dito sul celluare, distrattamente. Leggi: Addio a Luke Perry… rileggi, addio a Luke Perry.

Non lo conoscevamo, non eravamo amici, non c’era uno scambio di messaggio, ma lui, quel personaggio apparso per la prima volta in Italia nel 1992 su italia uno, quel Dylan bello e impossibile ci ha fatto battere il cuore nella nostra adolescenza.

beverly hillsAi tempi del tubo catodico,  in attesa della tua serie preferita, ci si metteva davanti alla tv e sognanti si seguivano quelle vicende di ragazzi ricchi e bellissimi, di problemi a volte lontani dai nostri, con quegli intrecci amorosi da ragazzini puri, ma ti facevano sospirare.

I ragazzi si immedesimavano, le ragazze sognavano baci e abbracci, sognavano quella vita. dylan 1

Ma di cosa parlava quella serie degli anni ’90?

La famiglia Walsh si trasferisce dal Minnesota a Beverly Hills a causa di un cambiamento di lavoro del padre, Jim Walsh. Oltre a Jim, la famiglia è composta da Cindy e dai loro due figli gemelli Brandon e Brenda. Brenda e Brandon inizieranno a studiare al West Beverly High School, dove Brandon conoscerà Andrea (redattore del giornale studentesco) e Steve Sanders, mentre Brenda farà amicizia con Kelly Taylor (che si è appena rifatta il naso) e Donna Martin. Kelly convince Brenda ad andare in una discoteca con una carta d’identità falsa, ma alla fine solo Brenda riuscirà ad entrare. Qui Brenda conosce un ragazzo di nome Jason più grande di lei. Jason inizialmente sembra molto interessato ma poi si allontana quando scopre che lei ha solo 16 anni. Brandon partecipa ad una festa dove fa amicizia con la padrona di casa, Mary Anne Moore. Una matricola di nome David Silver porterà a casa uno Steve molto ubriaco, ma poco dopo David ha un incidente con l’auto di Steve. Brandon scopre il segreto di Andrea: la ragazza in realtà non vive nel quartiere di West Beverly High School, quindi non vi potrebbe studiare. Brandon promette di mantenere il suo segreto.

Brendon, il ragazzo tutto d’un pezzo, sempre dedito al lavoro, allo studio, che difficilmente sbagliava, ma che per renderlo un po’ più reale gli sceneggiatori gli infilavano ogni tanto qualche “caduta di stile”, oppure Dylan, il bello e tenebroso, quello difficile, quello con una famiglia complicata, che si ubriacava anche ma che tirava fuori una dolcezza disarmante e faceva sognare chiunque?

E poi la notizia per un viaggio permanente, per un viaggio che chissà dove lo porterà.

dylan 3Grazie Luke, per averci fatto sognare, per averci fatto ricordare la nostra adolescenza con una punta di rimpianto.

Buon viaggio Dylan

 

 

Nessuno ce la fa

nessuno 2Io di teatro non ne so nulla, mi ha sempre affascinata questo mondo, ma davvero non mastico il settore, però come sempre, come in ogni cosa che faccio, lascio che siano le sensazioni e le emozioni a parlare, e quando ieri ho visto il post sulla pagina fb del Teatrio Cascina commenda di Segrate un’altra data di questo spettacolo, non ho potuto non scrivere due righe.

https://www.facebook.com/profile.php?id=100003141812639 

Conosco Alessandro Bontempi da un po’ di tempo, lui con Barbara e Tiziano hanno ospitato molti autori, abbiamo condiviso pagine e opinioni, il loro locale è un porto sicuro, è un’oasi di cultura, semplicità e passione.

E così tra un caffè lungo senza zucchero ed  una briosches ecco che scatta quello che possiamo definire stima reciproca. Ero seduta al tavolino, con la testa in qualche pagina di libro, si avvicina Alessandro e inizia a parlarmi del suo spettacolo.

-Ale devi venire, e devo chiederti un parere, ma non ti dico nulla, devi dirmi se anche tu avrai la stessa sensazione. Questa frase me la sono sentita ripetere diverse volte e finalmente ci siamo, il 16 marzo era arrivato.

Ero tesa, di cosa dovevo accorgermi? Qual era il dubbio che Alessandro aveva e che  mi aveva chiesto la mia opinione? Ma poi, proprio a me lo chiede che che non sono certo diplomatica e nemmeno sdolcinata!  Lo spettacolo sta per cominciare e lo vedo, usa l’archetto, per essere libero nei movimenti.  La sua postura e il suo sguardo non lasciano intravedere la minima emozione, Alessandro è sicuro: sorride,  con i suoi colleghi, pronti al microfono e agli strumenti musicali si scambiano uno sguardo veloce, che sembra distratto ma che che risulta essere un simbolo di  grande affiatamento, la sua mano sinistra però, lunga sul corpo ha un fremito, “meno male” ho pensato “è umano anche lui”.

Lo spettacolo inizia, Nessuno ce la fa va in scena e coinvolge tutti,  dopo qualche secondo decido di non pensare a nulla, di affidarmi solo a cosa mi arriva.  Tutto scorre, ci si ritrova coinvolti dalla prima all’ultima battuta. Ci sono molti momenti di ilarità, ma ci sono altrettanti momenti di grande riflessione. Nella storia ci si immedesima facilmente,  non è la classica storia strappalacrime, ma quelle storie che rimangono dentro per tanto tempo. Dopo l’ultimo applauso, o in macchina al ritorno a casa si ride e si commentano le scene. A casa, nei giorni successivi è facile ripensare e raccontare di quella  serata appena trascorsa, le scene, le musiche e le parole risuonano a lungo nella testa e in qualche parte dentro di noi.

Non ci sono mai momenti a basso impatto emotivo o lenti, Il pubblico viene avvolto in questa storia che non lascia nulla al caso, che è studiata nel minimo dettaglio, una storia in cui musica e scenografie non sono gli elementi aggiuntivi, ma sono parte integrante della storia.

Straordinaria l’intesa con gli altri due attori e musicisti, un trio che si completa, che si diverte e che sa bene essere di supporto all’altro. Tre artisti che si completano, che si divertono, che rendono sprazzi di vita quotidiana un grande spettacolo, proprio come in fin dei conti è la nostra vita. nessuno 1

Gli applausi durante lo spettacolo non mancano e sono spontanei, così come lo sono le esplosioni di risate, anche in questo caso nessuno perde la concentrazione, tutti vanno avanti accennando però un sorriso ogni tanto. Se legge nei loro sguardi la soddisfazione e la gratitudine che ripongono a chi, in quel momento è lì ad applaudirli.

La storia di “Nessuno ce la fa” io non voglio raccontarla,  cosa è rimasto a me di quella serata ve lo dico riscrivendovi un messaggio che gli avevo mandato quella sera stessa:

“Tornare a casa e ripensare a quello che si ha avuto la possibilità di vedere è una fortuna. Grazie per quello che oggi mi avete insegnato, grazie per avermi fratta sentire NESSUNO, il vostro spettacolo è cultura.

Il 19 gennaio presso il Teatrio Caffè la Commenda di Segrate Nessuno ce la fa andrà in scena ancora una volta, e ancora io sarò lì, ad applaudirli, ma cosa ancora più importante sarò lì a cogliere tutte quelle sfumature che ha questo spettacolo. Ve lo consiglio.

Per info e prenotazioni dovete vedere la loro pagina che vi riporto anche qui sotto:

https://www.facebook.com/profile.php?id=100003141812639

Io vi aspetto, 19 gennaio! tutte le invio le trovate al link appena sopra!

Ale

 

Il respiro dei ricordi di Linda Bertasi

linda bertasiE’ stata ferma per qualche tempo Linda Bertasi, ha lavorato, ha studiato, si è messa in discussione e se possibile, si è migliorata ancora. In silenzio ha lavorato per una nuova sfida, per regalarci quelle emozioni, quella intensità a cui ci ha abituato.

Ritorna in un mondo che le appartiene, che le è cucito come una seconda pelle con questo romanzo, Il respiro dei ricordi. Uno storico.

 

SINOSSI: CORNOVAGLIA 1812 – È l’alba di un giorno di settembre, quando Kirstin salva Elise da una
drammatica caduta oltre la scogliera. Preoccupata per le condizioni della ragazza, la donna la conduce nella
sua dimora. Poco dopo, bussa alla porta il barone Thomas Percy, accorso per avere notizie della figlia. Il
primo incontro con l’aristocratico è intenso e struggente, e innescherà nel cuore di Kirstin un sentimento che
non è destinato a smorzarsi.
Quando il barone propone alla donna di seguirlo nel suo castello a Lizard Point, per diventare l’insegnante di
Elise, si prospetta una nuova vita per Kirstin, lontana dal cicaleccio del paese e dall’ estenuante controllo di
sua sorella.
Sembra l’inizio di un sogno: spumeggianti onde che sfidano l’ululato del vento e scogliere ricoperte di erica.
Ma il castello nasconde segreti dietro porte sigillate e, durante la notte, un sussurro si propaga nei corridoi
deserti.
Cosa si cela nel maniero e dietro la morte della baronessa Percy?
Tra gli affascinanti scenari della Cornovaglia e gli sconvolgimenti politici di un’Inghilterra governata dagli
Hannover, una storia misteriosa sul potere di un sentimento più forte del tempo e sulla magia dei dettagli
che possono condurre alla soluzione dell’enigma.
CONTIENE LA PREFAZIONE DI Alessandra Paoloni.
DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Respiro-dei-Ricordi-Linda-Bertasi-ebook/dp/B07JDM9K9Z/
BOOKTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=yJN5gY_fb30 

 

linda bertasi 2

 

Qualche informazione in più??? Eccole

TITOLO: Il Respiro dei Ricordi
AUTORE: Linda Bertasi
EDITORE: Self-Publishing
GENERE: Romance Storico
PAGINE: 227
ANNO: 2018
FORMATO: Ebook
PREZZO: Offerta Lancio € 0,99

DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Respiro-dei-Ricordi-Linda-Bertasi-ebook/dp/B07JDM9K9Z/
BOOKTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=yJN5gY_fb30

Ma chi è Linda Bertasi? 

LINDA BERTASI nasce nel 1978.
Appassionata di storia e letteratura inglese, gestisce il suo blog Linda Bertasi Blog dove offre servizi
GRATUITI agli emergenti.
Collabora con Magazine, Lit-Blog, Case Editrici e Web-site.
È una delle Co-Founder del Gruppo Facebook Io Leggo Il Romanzo Storico ed Editor de La Bussola – Servizi
Editoriali.
PUBBLICAZIONI:
Romanzi:
Destino di un Amore (2010, La Caravella Editrice)
Il Rifugio – Un amore senza tempo (2011, La Caravella Editrice)
Il Profumo del Sud (2015, II EDIZIONE)
Il Silenzio del Peccato (2015, Delos Digital)
L’Erede di Tahira (2016, II EDIZIONE)

Antologie a cui ha partecipato:
Italia: Terra d’amori, arte e sapori (2015, EWWA)
Profumi di Storia e d’Estate (2015, IO LEGGO IL ROMANZO STORICO)
Un Natale Speziato (2015, HAREM’S BOOK)
Profumi di Storia e d’Amore (2016, IO LEGGO IL ROMANZO STORICO)
PREMI:
II CLASSIFICATO al XXIII Premio Letterario VALLE SENIO 2012 con Il Rifugio –Un amore senza tempo.
AUTORE COMMENDEVOLE al VII Premio Letterario Europeo MASSA CITTA’ DI MARE E MARMO 2013 con Il
Profumo del Sud.

 

Era tantissimo tempo che non scrivevo su questo blog, sul nostro, da un po’ di tempo avevo la voglia di ritornare a scrivere sul nostro blog, dovevo ritornare e lo faccio oggi, con una autrice che rimane sempre un punto cardine per me.

Grazie Linda Bertasi, per affidarci il tuo romanzo, per essere tornata su queste pagine.

Presto la nostra recensione

 

Buona lettura

Alessandra

156 giorni

rosa rossa

Sono giorni che penso al mio blog, a quanto vorrei ritrovare quel tempo da dedicarmi alle recensioni, a tutti quei momenti di interazione, di confronto con tutti voi.

Sotto, in quello strato  dove nessuno vede e sente quello che faccio sto facendo strada ancora per Destinazione Libri, per voi autori e per voi  lettori.

Intanto, io vi butto li una data. 25 novembre

Non posso dirvi altro, ma segnatelo in agenda e scrivetemi che verrete a trovarmi a Milano.

ricordatevelo, 25 NOVEMBRE

Allora, a scatola chiusa, ci sarete?

Buona lettura

Alessandra

 

 

Lasciar andare di Philip Roth

lasciar andareE’ la storia di due ricercatori universitari: Gabe Wallach è un aspirante romanziere, Paul un aspirante accademico. Gabe, ricco giovane di New York, è un professore più per noia che per bisogno, figlio di un rinomato dentista, che ama incondizionatamente il figlio. Gabe e Paul sono amici, almeno finché Gabe non conosce Libby, bella e sensuale moglie di Paul; i due, infatti, a un certo punto si baceranno. Poi la storia prosegue intrecciandosi con quella di Paul, che è ebreo. Mentre Libby è cattolica. Per entrambi la differenza religiosa non costituisce un ostacolo, ma per le loro famiglie rappresenta un grosso problema e non accettano la relazione. Per i due amanti si pone il quesito: lasciarsi andare o no?

 

Cosa dicono di questo libro:

Un libro ricco, pieno di eventi, divertente e triste allo stesso tempo: anche nelle sue scene piú drammatiche ha qualcosa che cattura l’attenzione».
«Harper’s»

«Roth è il piú raffinato osservatore della vita americana dai tempi di Sinclair Lewis».
Stanley Edgar Hyman

«Lasciar andare ribolle di vita».
«The New York Times»

 

Buon viaggio, ovunque lei vada…

Buona lettura

Alessandra

Resto qui

Candidato al premio Strega 2018, vincitore del premio Campiello del 2015

 

resto quiL’acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all’improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l’altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine. Una storia civile e attualissima, che cattura fin dalla prima pagina.

Questo è uno di quei libri che mi intrigano, perchè la copertina non mi colpisce subito, ma riesce la lasciarmi quel senso di ” calamita”. Guardo spesso l’immagine, e la storia merita di essere letta, le pagine hanno diritto di prendere vita nella mente dei lettori.

Lo avete letto?

Buona lettura Alessandra

L’anno in cui imparai a raccontare storie

l'anno in cuiCome Il buio oltre la siepe, a cui è stato paragonato da tutti i critici che l’hanno recensito, questo libro è la sintesi perfetta di avventura, suspense, impegno civile. Ambientato nel 1943, all’ombra delle due guerre, è il racconto di una ragazzina alle prese con situazioni difficili ma vitali: una nuova compagna di classe prepotente e violenta, un incidente gravissimo e un’accusa indegna contro un uomo innocente. Annabelle imparerà a mentire e a dire la verità, perché le decisioni giuste non sono mai facili e non possiamo controllare il nostro destino e quello delle persone che ci sono vicine, a prescindere da quanto ci impegniamo. Imparerà che il senso della giustizia, così vivo quando si è bambini, crescendo va difeso dalla paura, protetto dal dolore, coltivato in ogni gesto di umanità.
Una scrittura nitida e coinvolgente dà voce a una delle protagoniste più forti della letteratura contemporanea e terrà incollati alle pagine sia i ragazzi che gli adulti. L’anno in cui imparai a raccontare storie è già un classico..

Sbirciando su alcuni blog e qualche sito ho scovato questo, la copertina nemmeno a dirlo mi ha stregata. Ha qualche cosa di retrò, di altri tempi, e viene voglia di leggerlo e sfogliarlo, maneggiarlo.

La sinossi non lascia per nulla indifferenti, e non a casa risulta essere uno dei libri più letti di queste settimane.

Lo prenderò!

Buona lettura

Alessandra