Questa favola è per tutti i bambini, oggi iniziamo così, ma in particolar modo è dedicata a tutti quei bambini del Nepal… 
Un mugnaio aveva un asino ormai vecchio, e pensava di macellarlo, ma quello, capite le intenzioni del padrone, se ne andò verso Brema dove, pensava, avrebbe fatto il musicante. Sulla via incontrò un cane da caccia vecchio e finito, fuggito anche lui dal padrone, e gli propose di aggregarsi a lui. I due poi incontrarono un gatto, nelle loro stesse condizioni, che si unì ai due. I tre animali incontrarono poi un gallo e lo invitarono a unirsi al loro. I quattro giunsero a sera in un bosco e decisero di pernottare lì. Ma il gallo vide un lumicino in lontananza e tutti e quattro decisero di avvicinarsi: proveniva da una casa dove c’erano dei briganti. L’asino vide dalla finestra una tavola imbandita.
Gli animali, allora, architettarono un piano: l’asino si appoggiò alla finestra con le zampe davanti, il cane saltò in groppa all’asino, il gatto si arrampicò sul cane e il gallo si posò sulla testa del gatto; a un segnale emisero ciascuno il proprio verso, spaventando i briganti, che scapparono nel bosco. Gli animali entrarono in casa e cenarono. Quindi, spensero la luce e si coricarono. A mezzanotte uno dei briganti tornò alla casa per fare un sopralluogo ma il gatto lo graffiò al volto, il cane lo azzannò a una gamba e l’asino gli tirò un calcio. Il gallo gridò forte dalla trave “Chicchirichì”, facendo fuggire per sempre il brigante, che pensò che la casa fosse infestata da fantasmi. Da allora i briganti non tornarono più in quella casa, che divenne la felice dimora dei musicanti di Brema.
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