Salone internazione del libro Torino, 14 maggio

salone torinoArrivo a Torino verso le 9.40, lascio la macchina e dalla passerella che porta agli ingressi vedo una fila lunghissima.    Controlli per la sicurezza, acc, ci avrei dovuto pensare che ci fossero, e tra me penso: meno male, ma speriamo non mi facciano buttare la mia bottiglietta d’acqua. Indispensabile.

Nessuna transenna, si stava creando una sorta di coda a girandola,  gli agenti sono stati eccellenti ed in poco meno di un’ora eravamo alle biglietterie.

Bello  chiacchierare con chi hai davanti o accanto, chiacchieri di libri, di cosa ti aspetti, di cosa vai a vedere, a quella domanda risponde la mia bimba: -noi andiamo a vedere i libri per bambini!   Da questo capite come va il resto della giornata.

Appena entrata mi aspettavo una folla come gli altri anni, dove in alcuni punti davvero non si passava, invece quest’anno al Salone si girava senza problemi.  I colossi presi sempre d’assalto (e non ho mai capito il senso visto che non fanno nemmeno lo sconto fiera!)  erano in grado di sopportare il flusso che si fermava incuriosito da un titolo, da una copertina, o da una sinossi.

Mi dirigo abbastanza velocemente  verso lo stand della Nave di Teseo.  Mi sono incantata: piccolo il loro posto, nessun ostentamento e nemmeno troppo in vista,  un ventaglio di titoli non elevato, ma che qualità!  Mi ha colpito l’essenzialità, continuavo a guardare quelle copertine, curate in modo maniacale, lo sfondo bianco, caratteri leggibili. Ecco, mi aspettavo una cura più determinata nella scelta della carta. Ruvida, ma quel ruvido non curato.

  • Ale ma possibile che ti fossilizzi su questo?  Lo state dicendo lo so, e lo direbbe anche Lucy , mi avrebbe trascinata via, ma davanti ad un libro così ci si aspetta una parte curatissima anche nella carta!  Ditemi se non ho ragione! Comunque, cara Lucy le tue vesti le ha ricoperte la piccola Roby richiamandomi all’ordine: mamma basta guardare le pagine, mica puoi leggerlo qui il libro, andiamo a cercare i miei libri! Per caso l’hai addestrata?   Loro mi piacciono,  li ho iniziati a seguire da subito, da quando la loro storia ha iniziato ad prendere voce. Mi piacciono tanto  ed hanno una carica di energia assoluta.  E qui, concedetemi di sognare un po’…

alleviTorniamo a noi… a pochi passi da me ho visto Allevi, si proprio quel Giovanni Allevi, quello che fa danzare le dita su un pianoforte.Presentava il suo libro edito da Rai Eri.  Sentirlo parlare di musica fa venire la pelle d’oca a chiunque.Non ci sono parole per descriverlo.   Volevo prendere il suo libro, già pregustavo il momento del rientro, rannicchiata sul mio divano a gustarmi quelle pagine. Ho sfogliato il libro e l’ho rimesso nello scaffale. Mi immaginavo una storia, lo immaginavo diverso semplicemente questo, così sul mio divano lo ascolterò, in sottofondo godrò della sua musica avendo tra le mani un altro libro.

Per gli amanti di Saviano, si c’era anche lui ahimè;   quanto è alto!  ho pensato.  I miei pensieri sarebbero andati ben oltre questo, (non fatevi idee strane, e non ridete) se vi dicessi cosa penso di lui  si scatenerebbe un inferno sul blog, quindi  come dice puffo quatt’occhi…  taccio che è meglio!

Tanti, tantissimi libri sul food, come se le persone non sapessero più cucinare, avere un minimo di inventiva o tutti devono diventare chef  di alto prestigio.  Insomma, la fiera del gusto era a Parma!  I libri del momento? Il futuro? Questo non lo so, però forse dobbiamo un po’ razionalizzare il discorso. Perfetti i temi abbinati al cibo e alla mente, però… davvero troppi.

Pochi contatti quest’anno, e non sono nemmeno arrivata a casa con kili di carta con cataloghi di ogni genere, che poi finivano in spazzatura. Questa volta quelli che ho preso sono davvero mirati, e settimana prossima li contatterà. Parlerò molto di due case editrici per bambini, mi hanno stupita, mi sono piaciuti, sia per l’attenzione che riservavano ai piccoli lettori che alle spiegazioni che davano ai genitori. I bambini si sentivanol a loro agio, avevano voglia di guardare, giocare e ascoltare.

In realtà sono uscita dalla fiera senza neppure un libro, la scelta di andarci con Roby non è stata la migliore, almeno  non per fermarmi ad ogni stand e cercare, leggere e scoprire, non per fissare degli incontri a cui tenevo particolarmente, sono riuscita a farne uno, forse il più importante.

Il salone internazionale di Torino rimane sempre una bella esperienza, ancora una volta per qualche secondo ho sognato ad occhi aperti… chissà…

Dalla cucina di casa è tutto,

Buona lettura, seguiteci! Settimana prossima (da domani) ci saranno un po’ di novità.

Alessandrasalone torino

 

 

 

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