Ivano lo abbiamo conosciuto qualche giorno fa, un autore che sa il fatto suo. Questo libro ce lo conferma. Mi piace molto la copertina, riesce a trasmettere molto di quella che è la storia.
LA SINOSSI
Non fu un’invenzione a cambiargli la vita, non fu una scoperta. In un pomeriggio piovoso del marzo 1498, fu per un gioco della sorte che il grande Maestro Leonardo da Vinci si ritrovò di fronte allo specchio di se stesso: una replica perfetta della propria immagine, l’occasione ultima per liberarsi dalle maschere della menzogna, per fuggire da un’esistenza consumata nella ricerca solitaria della verità e assaporare finalmente la vita, l’amore e la bestialità, l’istinto e la follia. Mugnaini prende il più noto tra i protagonisti della cultura del Rinascimento, uomo poliedrico e geniale, pittore, scultore, inventore di macchinari che avrebbero cambiato la storia dell’umanità, e vi scava dentro, al di là della superficie della fama e dell’immagine comunemente riconosciuta. Ne esplora i pensieri reconditi, la brama inappagata di conoscenza, le passioni segrete, i sogni di fuga, ombre e luci che solo uno specchio sa catturare e custodire. Ma uno specchio riflette l’immagine e la restituisce trasformata, confonde la realtà e la frantuma. La verità ultima rimane un mistero che si risolve, forse, nell’atto estremo di non comprendere.
LA NOSTRA RECENSIONE
Fonte di grande immaginazione, questo “viaggio artistico” si apre con una scena cardine che consentirà lo sviluppo dell’intera storia: l’incontro improvviso del Maestro Leonardo con un uomo simile di aspetto ma non di personalità, che ben presto ne sarebbe diventato più di un semplice servitore, più della sua ombra, se stesso. Manrico era un sosia senza alcun dubbio, con qualche accorgimento nell’aspetto fisico e con atteggiamento silenzioso da dover interagire solo se necessario.
Fin da subito si avverte l’insofferenza latente del Maestro, un trasformatore della realtà con un forte disagio interiore di voler capire a tutti i costi la natura umana, ricercandola nei suoi disegni. Il grande Leonardo avverte una sorta di rinascita quando allo specchio vede riflettersi un’altra immagine di sé, lasciando spazio finalmente a tutti i suoi sfizi e capricci, indossandone altre vesti. L’entusiasmo e la vitalità di Manrico, uomo semplicemente fortunato,ottuso e malleabile al tempo stesso, sconvolgono il Maestro a tal punto da consentirgli nell’ immediato di procedere con i suoi lavori, incontrando tecnici e altri addetti ai lavori. E tutto ciò funzionò, il nuovo Leonardo si fece strada con successo, alcun uomo ebbe dubbio sulla sua autenticità.
Il Maestro riuscì a camminare per le strade spintonato dalla folla villana come una persona comune; ebbe incontri con diverse donne tra cui una a Venezia, la più particolare che di lì a poco ripiomberà nella sua vita minacciandone la sua dignità e libertà. Segue una vicenda di violenza che confiderà al suo sosia servitore, il quale l’adotterà in seguito per dare vita ad una serie di minacce in cambio di una ferrea preparazione e formazione artistica al fine di diventare l’unico e il vero Leonardo da Vinci.
La prima immagine simbolo del cambiamento fisico del Maestro che mi ha molto colpito è quando si rade la barba e come descrive tale scena per lui molto significativa: “Mi tagliai la barba con lentezza, come in un rito solenne. Ogni ciuffo di peli che cadeva sul pavimento era un discorso fatto senza convinzione, già vecchio […] Era un gesto che avrebbe dovuto lacerare la tela dell’esistenza come una ferita”.
Con Manrico termina e da vita alla Gioconda “la sua legittima consorte e metà, oscura e chiarissima, pia e maledetta”. Un successo che il Maestro non accetta di attribuire al suo apprendista, il quale tenta di aiutarlo anche a sconfiggere la sua costante rivalità con Michelangelo Buonarroti, il quale più volte lo sfida con irritante indifferenza nella creazione di illustri dipinti. Si susseguono vicende tragiche personali, quali la morte della madre e il richiamo da parte del Papa per l’accusa di essersi impossessato di cadaveri cristiani per i suoi esperimenti, un’accusa formulata con cura dal suo sosia traditore.
Questo affascinante romanzo, vi catapulterà in un viaggio all’insegna dell’arte, riuscirà ad incuriosirvi tanto da riaprire i testi di arte raffiguranti le opere del Maestro, Leonardo da Vinci, mai dimenticate. E’ stato utilizzato un linguaggio ricercato ma molto discorsivo, garantendo con l’utilizzo di brevi periodi, una lettura molto piacevole.
La fortuna di aver trovato un sosia perfetto è una speranza che tutti noi potremmo nutrire: una sorta di libertà nell’esprimere a pieno noi stessi, riuscendo a vivere più situazioni contemporaneamente ma che la limitazione umana ci impedisce. Leonardo vuole vivere da servo, vuole uscire dalla sua attuale identità popolare senza sentirsi affatto impoverito.

Intrigante, avvincente, artistico, ingredienti essenziali di un racconto che nutre completamente la fantasia del lettore dalla prima all’ultima pagina. Buona lettura.
Buona lettura,
Per Destinazione Libri
Annalaura