A me i libri grandi e pieni di pagine non hanno mai fatto paura, anzi, mi hanno sempre affascinata da un certo punto di vista.
Mi sono, e mi chiedo tutt’ora cosa mai avrà da scrivere un autore in tutte quelle pagine.
Deve essere notevole la sua maestria a tenere viva l’attenzione e la curiosità del lettore per tutte quelle pagine, mi sono chiesta se una storia così lunga, di qualsiasi argomento si tratti viene prima studiata a tavolino e le parole escono mentre le dita premono sulle tessere della tastiera.
Questo libro ancora non l’ho preso, l’ho visto in libreria e ho letto delle piccole frasi. mi sembra interessante e scorrevole e mi incuriosisce tanto.
Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell’epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant’anni ha custodito i segreti di quella “mala educacion”. Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine. Da questo spunto prende vita un romanzo, che sbalordisce per l’ampiezza dei temi e la varietà di avventure grandi o minuscole: dalle canzoncine goliardiche ai pensieri più vertiginosi, dalla ricostruzione puntuale di pezzi della storia e della società italiana, alle confessioni che ognuno di noi potrebbe fare qualora gli si chiedesse: “Cosa desideravi davvero, quando eri ragazzo?”. Adolescenza, sesso, religione e violenza; il denaro, l’amicizia, la vendetta; professori mitici, preti, teppisti, piccoli geni e psicopatici, fanciulle enigmatiche e terroristi. Mescolando personaggi veri con figure romanzesche, Albinati costruisce una narrazione che ha il coraggio di affrontare a viso aperto i grandi quesiti della vita e del tempo, e di mostrare il rovescio delle cose.
Buona lettura
Alessandra