Un libro quello di oggi che fa parlare la critica, riscuote successo e nelle librerie quando si entra, spesso si sente menzionare.
Mondadori lo ha segnalato tra uno dei dodici libri più belli da leggere nel 2016 http://www.mondadoristore.it/15/12/libri-belli-novita-2016/.
Noi lo abbiamo letto e ci è piaciuto.
Palo Santo, un paese apparentemente innocuo della pampa argentina. Duecentosette abitanti, tutti si conoscono tra loro. I pettegolezzi corrono più veloci dell’incessante vento che annuncia l’arrivo dellatormenta.
Mentre la sarta continua a cucire e scucire il cappotto per la figlia della macellaia, che a forza di ingozzarsi di paste con la panna non fa che ingrassare, si consuma un insolito e inquietante omicidio e una serie di fatti strani cominciano ad accadere.
Quale orribile scena ha visto il bambino della sarta nella cucina della bellissima merciaia Solimana al punto di scappare terrorizzato ogni volta che la vede? Perché lei attira gli uomini del paese a casa sua? E che inconfessabile segreto custodisce Marcantonia, la sorella ritardata di Solimana?
Ne sa qualcosa la bizzarra telefonista, che non si fa vedere da nessuno, ma ascolta le telefonate di tutti annotandole in un quaderno. E ancora di più ne sa Zotikos, immigrato greco in pensione, che dietro la toppa della sua porta tiene sott’occhio l’intero paese…
Dopo il grandissimo successo in digitale ottenuto grazie al self-publishing, Il cappotto della macellaiaarriva finalmente in libreria in una versione corretta e rivista.
Lilia Carlota Lorenzo porta in Italia il carattere più autentico dell’America Latina. Fonde le atmosfere magiche e i colori di Gabriel García Márquez e la passione malinconica del tango di Gardel per creare una propria voce: ironica, indolente, sboccata e sanguigna. Ci regala personaggi indimenticabili dalla scorza durissima, situazioni crude e surreali che ricordano quelle dei film dei fratelli Coen e ci fa sentire come gli abitanti di Palo Santo, ancorati a un mondo che sembrerebbe non esistere più, che ha una sola strada battuta lungo la ferrovia e dal quale non vorremmo più andarcene…
LA NOSTRA RECENSIONE
In ambientazione spagnoleggiante, l’autrice descrive una storia vera, animata da diverse figure professionali quali la sarta, la macellaia, il cacciatore etc. A Palo Santo tutti conoscono tutti e tutti sanno tutto di tutti. Ogni personaggio è descritto con cura ed ironìa come la sarta molto brutta sposata con uno scanza fatiche o l’infinito grasso di Pagnottina, figlia della macellaia.
Un linguaggio ironico che spesso diventa sporco e davvero divertente. E’ una storia apparentemente limpida e lineare, con personaggi chiassosi e spontanei che celano invece oscuri risentimenti, strani silenzi. Alla base di quello che accadrà alla fine del racconto, vi è un semplice ma impegnativo cappotto che la sarta, Signora Fernàndez, deve preparare per Pagnottina la figlia dell’affascinante Signor Andreani. Il cappotto fa su e giù per la casa della sarta in quanto la destinataria lievita sistematicamente ogni volta che deve provarlo. Tutto ciò però fa piacere alla sarta in quanto ne approfitta per circuire il povero macellaio che non desta alcuna attenzione per la donna, se non un forte disprezzo e disgusto.
Solo Solimana riesce ad affascinare gli uomini di Palo Santo.
Quando finalmente sarà pronto il cappotto, si evolverà in negativo la vita professionale della sarta e allo stesso tempo accade qualcos’altro a qualcun altro. Da qui il magico intrigo che tale romanzo ci regala. Spesso sono riportate delle frasi in spagnolo con la relativa traduzione e ciò rende la storia più autentica del previsto.
Un romanzo che consiglio a chi ama il noir, le storie vere e soprattutto tutto ciò che profuma di Spagna 😉
Buona lettura
Annalaura