MESSO ALL’INDICE DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE D’ISRAELE PERCHÉ RACCONTA UNA GRANDE STORIA D’AMORE TRA UN PALESTINESE E UNA ISRAELIANA, IL ROMANZO HA VINTO NUMEROSI PREMI ED È SOSTENUTO DA PUBBLICO E CRITICA PER L’ALTO VALORE LETTERARIO.
AMMIRATO E RECENSITO DA AUTORI BEST-SELLER DI FAMA INTERNAZIONALE.
È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri.
Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell’esercito e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c’è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah.
Che questo amore sia un’isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale.
Finché, mentre oscillano tra l’ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta…
Bandito dal ministero dell’Istruzione israeliano in quanto «minaccia all’identità ebraica», Borderlife, una grande storia d’amore impossibile fra un’ebrea e un palestinese, ha unito i lettori di un Paese diviso, guidandoli verso quei territori dell’anima che nessuno potrà mai occupare.
Da leggere,
Alessandra
ciao! avevo visto questo libro in libreria ma non mi ha convinto più di tanto più che altro perché la storia mi sembrava un po’ sempre la stessa…
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