Sinossi
Adam non sa chi è né da dove viene. Sa solo che è il figlio del Niente e che ha perso la donna della sua vita. Ma per riaverla, sarà disposto a giocare tutte le sue carte tra i tranelli del Fato?
Dopo aver perso la sua amata, Adam, si ritrova a cadere tra le fauci del pozzo dei desideri e fa la conoscenza di Sorella Morte. Entrato nel grande pozzo si presenta a Fato, il figlio di Regola ed Espediente che subito gli offre la possibilità di fare un gioco.
“E sia. Che il nome dei Grimm ti spiani la via! Se tre lieto fine otterrai, dei miei benefici usufruire potrai.”
LA NOSTRA RECENSIONE
Cosa avrà chiesto di così tanto importante Adam? L’autore ce lo farà scoprire attraverso le sue pagine, attraverso le sue favole. Qui non ci saranno principesse agghindate, ma entreremo nelle tenebre più profonde, nulla sarà scontato, nulla verrà lasciato all’ovvietà. Tra lupi, vampiri, zombie e donne guerriere, quest’uomo, se così si può chiamare, arriverà alla fine della corsa stanco ma gioioso, o si presenterà di nuovo al cospetto di Sorella Morte? Magari attraverso queste favole riuscirà a conoscere la verità su se stesso e sulle sue origini, ma a che prezzo?
Un racconto fantasioso e avvincente, tetro e allo stesso tempo elegante. Scorre tutto molto velocemente, forse anche troppo, anche grazie alle illustrazioni che possiamo trovare e che ci aiutano a capire meglio i personaggi ed i luoghi con cui Adam interagisce.
Adam è un personaggio facilmente amabile, per la sua schiettezza e il suo, buon cuore che impareremo a conoscere nel corso delle fiabe, mentre Fato l’ho trovato un personaggio pieno di inventiva e fantasia, ma che ha in serbo per noi qualche segreto.
Da apprezzare assolutamente la scrittura “antica” dell’autore che, in questi giorni fatti di sms ed emoticon, ci fa attraversare un mondo colmo di un linguaggio ormai perduto.
Da non tralasciare le illustrazioni, dello stesso autore, che ho trovato davvero magnifiche e tetre allo stesso tempo e che sono riuscite a farmi entrare nel mondo di Adam ancora meglio di quanto pensassi.
È assolutamente un libro che consiglio, soprattutto alle persone che sentono il bisogno di tornare per un attimo bambini per poi ricordarsi che il lieto fine noto da sempre ai nostri occhi rappresenta non altro che il concetto secondo cui siamo noi a creare il nostro destino. E per stare in tema io direi che “niente è lasciato al Fato”.
Per Destinazione Libri
Tanya Pavani.
Un pensiero riguardo “Nel nome dei Grimm di Francesco Di Paolo”