Buongiorno Angela, ben arrivata tra le pagine di Destinazione Libri. Direi di rompere subito il ghiaccio e chiederti di raccontarci qualcosa di te…
Dunque, sono una mamma che corre, come moltissime. Ho due bimbi che oltre alla scuola svolgono tante attività e faccio loro da maggiordomo e tassista. Questo in pratica occupa quasi tutto il mio tempo.
Uno dei migliori lavori che esistano… Invece i tuoi romanzi?
Ho pubblicato due libri, romanzi brevi o racconti lunghi che dire si voglia, mi cimento con la narrativa da poco in realtà.
Abbiamo letto la recensione di “Qualcuno come te” Di cosa parla?
Parla dell’imprevisto, nella vita e nei sentimenti e della paura di vivere qualcosa, un sentimento, una situazione, che non si conosce e non si sa gestire.
Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?
Mi interessava molto parlare dell’amore come forza che cerchiamo spesso di ingabbiare in regole e visioni della vita, senza pensare che “Il vento, quando arriva, spalanca le finestre e non chiede permesso”. (Mi autocito J )
Una particolarità: due voci, due protagonisti.. come mai?
Due punti di vista diversi, due solitudini, due stili di vita diversi eppure simili nel timore di amare. Ho voluto metterli a confronto per dare il senso della evoluzione della storia nell’animo di entrambi i protagonisti.
Quando hai iniziato a scrivere “Qualcuno come te” sapevi già che non avresti superato le 40 pagine?
Credevo che avrei scritto molto meno! Ho scritto poesie per anni e la sintesi è la mia croce e delizia.
Cosa ti piacerebbe rimanga al lettore di questo libro?
Non so, credo l’emozione di avere vissuto insieme ai due protagonisti il senso di inatteso, l’ossessione e infine la resa.
La copertina, la tua è molto bella, quanto è importante per un libro?
Grazie, sì penso anche io che questa copertina sia stupenda. Il merito va alla bravissima designer che ha scattato la foto e cui la foto appartiene: Giada Savio. La copertina deve dire già qualcosa, non a caso mi sono innamorata di quella foto soprattutto per il tram in primo piano e il senso generale di solitudine urbana che comunica.
Qual è la parte più difficile nel scrivere un libro?
Per quanto mi riguarda è il tempo, il tempo di riflette e organizzare le idee e poi mettere tutto nero su bianco.
Ti trovi alla fine del tuo libro, metti il tuo ultimo punto: che sensazione provi?
Emozione e speranza, quella che chi leggerà possa vederci qualcosa di sé.
Tu che lettrice sei?
Leggo meno di quanto vorrei, sono molto severa nelle mie scelte, non solo narrativa ma anche saggistica storica e filosofica, un’amata distorsione dovuta ai miei studi universitari.
Un libro che non leggeresti mai.. cosa deve avere o cosa manca?
Un libro giallo, credo o di genere horror, troppa tensione, diciamo così e poco lieto fine. Tuttavia, mai dire mai.
Com’è il tuo rapporto con i lettori? pensi sia importante?
Ho il massimo rispetto per chi intraprende la lettura di un mio scritto, è un atto di fiducia verso un autore sconosciuto, una scommessa per me di riuscire a catturare chi legge e portarlo nel mondo che ho creato.
Quanto è difficile far conoscere i propri libri?
Difficilissimo, un’impresa titanica. Proporsi, convincere a prestare attenzione al proprio lavoro in una realtà come quella attuale dell’editoria, affollata di offerte.
La domanda che non ti abbiamo fatto e che ti aspettavi?
Più che altro è una domanda che mi pongo ultimamente, sui generi della narrativa. Un romanzo che sia rosa o fantasy o altro, cosa dovrebbe avere in sé per superare la soglia della settorializzazione? Una domanda importante secondo me, forse la risposta è nel talento dello scrittore capace di andare oltre il “genere” dando quel qualcosa di più.
Angela grazie per essere stata protagonista tra le pagine di Destinazione Libri.
Grazie a voi, immensamente.
Veronica