SINOSSI
Miriam ha un secondo nome – Francesca – e una seconda vita – Francesco – che conosce a ventitré anni. Si regge in bilico fra gli eventi reali – un matrimonio, i figli, la fine degli studi e il lavoro in radio – e un mondo fatto di sensazioni e sentimenti che non vuole o non sa concretizzare. Tutto è cadenzato dal Tiaso, un appuntamento “che è molto più di un tè” con le amiche di sempre, dove dai tempi del liceo le difficoltà e i piaceri della vita quotidiana si raccontano e si risolvono in un’atmosfera magica e sospesa. Camilla cucina per tutte delizie vegane a base di amore e universale amicizia; Sveva porta per il mondo la passione per l’arte e la bellezza; Veronica cura le persone, le amiche e ha una famiglia difficile. Accanto a loro i compagni e i mariti, con i drammi e i malesseri del nostro tempo. Francesco è intensamente altro. Sposato con una donna lontana, è un artista affascinante che sfugge agli schemi e accarezza le corde più profonde di Miriam senza mai dichiararsi davvero. Le loro vite scorrono parallele, a volte intrecciate, a volte distanti, sempre legate da un filo invisibile che non si esaurisce. Fino al punto in cui il caso sembra poter rovesciare gli equilibri e aprire la porta al cambiamento. Ma il loro è il racconto di ciò che si avverte e non accade, in un bilico di irresistibile incanto e magnifica, spaventosa vertigine.
LA NOSTRA RECENSIONE
“Non abbiamo mai potuto definire il nostro essere noi, semplicemente eravamo, vivevamo senza farci domande, perché a ogni tentativo – <<Cosa siamo tu e io?>> – la domanda spariva dalla mente insieme alla risposta.”
Questa è una delle frasi che si trovano nelle prime pagine di questo libro: Vertigine.
E’ proprio il caso di dirlo, il proverbio: nella botte piccola c’è il vino buono prende corpo in questo libro di Mara di Noia. Centoquindici pagine intense, delicate ma che stravolgono il lettore.
Uno stile quello di Mara che mi ha colpito subito, sia dal nome dei capitoli, che può sembrare banale, ma invece rendono armonico e perfetto il libro. 4 amiche, una libreria e una storia d’amore. Una storia come tante direte voi. Vi sbagliate rispondo io. Io che ho letto questo libro in pochissimo tempo, che ogni tanto dovevo tornare indietro per riassaporarne delle parti.
L’autrice con la sua spontaneità riesce a far vibrare quelle corde più nascoste di noi, ci riporta a galla quelle emozioni che qualche volta soffochiamo. I personaggi sono costruiti bene, nessuno eccede, ma tutti hanno la loro forma e il loro spazio nella storia. Sono tutti fondamentali, come delle catenelle, che possono avere spazio per fluttuare e spostarsi nella storia, ma ritornano sempre al proprio posto.
Quando ho preso questo libro mi incuriosiva il titolo. Vertigine. Mi sono chiesta perché questo titolo e solo alla fine, solo all’ultimo punto ho capito che non ci poteva essere titolo più appropriato.Quando si leggono queste pagine la sensazione che si prova è quella di una vertigine costante, per poi rimanere senza fiato, completamente in apnea nell’ultima pagina.
L’autrice in questo volume ci mette tutta la sua passione e le sue conoscenze, i suoi studi, i suoi valori. Traspaiono tutti, ma in modo elegante, in modo da entrare ancora più in fondo alla lettura. Bello il formato, interessante l’impaginazione, e carino il ricettario che trovate in allegato. Ricette vegane e non fatevi spaventare dal nome, perchè io che sono onnivora e golosissima ne ho provate alcune e sono davvero da leccarsi i baffi.
Io questo libro vi consiglio di prenderlo, perché certe emozioni bisogna viverle.
Buona lettura
Alessandra