BHAVA, VIVERE LA VITA CON CORAGGIO E PASSIONE. Sofia Domino

Oggi Destinazione Libri vuole farvi leggere una bellissima intervista fatta da una nostra carissima autrice, Sofia Domino, a Bhava una ragazza come tante ma con il coraggio di poche…

“Uomini e donne, prendiamoci per mano e lottiamo per un mondo migliore.”

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Bhavia impegnata a fotografare il lago Tehri, nello stato indiano dell’Uttarkhand.

Bhavia è nata e cresciuta in India, un Paese in cui essere rispettate e in cui riuscire a diventare qualcuno, specialmente se si nasce donna, è molto difficile.

Il suo nome significa “gentile”.

Fin da bambina si è ritrovata coinvolta in situazioni violente e crescendo ha deciso di aprire un blog in cui incoraggia le vittime di violenza a lottare per la loro indipendenza e per la loro libertà.
Ciao Bhavia e grazie per la tua disponibilità. Come sai il 19 maggio ho pubblicato “Come lacrime nella pioggia”, un romanzo che accende i riflettori sulle condizioni di vita delle donne in India, ed è un vero piacere intervistarti. Adesso, passiamo a noi!

Raccontaci qualcosa di te…

Ciao Sofia, e grazie per avermi dato l’opportunità di parlare delle donne dell’India. Ho letto la trama del tuo libro e l’ho trovata molto interessante. Il personaggio di Asha mi ricorda una mia cara amica, e sono molto contenta del riscontro che “Come lacrime nella pioggia” sta ottenendo. Parlando di me, vivo nello stato del Kerala e mi occupo d’informatica.

 

Che cosa significa essere una donna in India?

È incredibile come noi donne indiane, a prescindere dalla nostra educazione, formazione e status sociale, viviamo comunque in un Paese patriarcale. Sono sicura che, se gli uomini e le donne lavorassero insieme, mano nella mano, allora il mondo potrebbe diventare un posto sicuro per tutti.

Ci sono delle donne che, nonostante le varie pressioni, sono riuscite a diventare qualcuno, a farsi un nome, ma quello che mi rattrista è la mentalità della società, che cerca sempre di trovare un difetto in quelle donne, o di esagerare un errore, proprio per farle crollare.

Sfortunatamente in India se una persona subisce un torto la società tende a incolpare la vittima e, alla fine del caso, metà della popolazione sarà contro la persona che ha sporto denuncia.

Due anni fa, in Kerala, una ragazza di nome Sowmya è stata spinta fuori da un treno in corsa, brutalmente violentata e poi uccisa sulle rotaie. Anche se quel giorno lei ha chiesto aiuto piangendo e gridando, alla fine del caso il popolo ha accusato quella ragazza di essere stata aggredita, violentata e uccisa, incolpandola di aver viaggiato di notte e di essersi seduta in un vagone del treno per sole donne dove non c’erano altre passeggere.

Un’altra verità straziante è che una donna, nonostante la sua educazione e le sue qualità, spesso non può scegliere chi sposare.

 

La stampa sta aiutando?

Sì, la stampa e i giornalisti stanno svolgendo un ruolo importante permettendo un leggero cambiamento nella mentalità ristretta della società indiana, ma la sfida più grande è far cambiare mentalità a ogni persona. Molte donne, che sono coloro che hanno maggiormente bisogno d’aiuto, sono lontane dal mondo della stampa e spesso non navigano su Internet. Sono tagliate fuori da tutto e, quindi, non comprendono la gravità di ciò che ci circonda.

In poche parole, nessuna ragazza sfugge alla durezza del patriarcato.

Basta pensare che, ultimamente, in India sono venuti alla luce nuovi casi di violenze e stupro.

 

Molte donne, nelle maggiori città indiane, hanno l’opportunità d’istruirsi e di lavorare, ma che cosa ci dici di tutte quelle ragazze che vivono nei villaggi rurali?

Sfortunatamente la sicurezza delle donne è minima, in quanto non sono state prese delle misure idonee per proteggerci.

Ultimamente le ragazze e le donne delle maggiori città indiane stanno alzando la testa e stanno urlando contro le prese di giro, contro i numerosi casi di stupro e contro le violenze, ma non basta, e molti di questi casi sono ancora nascosti.

 

Sfortunatamente, in India troppe bambine e donne sono vittime di stupro. Il governo offre aiuto? Le donne si sentono finalmente sicure a lasciare le loro case?

La verità è che, fatta eccezione per alcuni casi, che ottengono maggiori attenzioni anche a causa dell’interesse della popolazione, il governo ha fatto poco per punire i colpevoli. Inoltre, il governo incoraggia le vittime di stupro a ritirare le accuse, perché vuole farle sentire in colpa per aver anche solo pensato di sporgere denuncia e perché vuole che si vergognino a causa di quello che hanno subìto.

 

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“La donna il cui sorriso è aperto e la cui espressione è felice ha un tipo di bellezza, non importa quello che indossa” Anne Roiphe

 

Credi che per una donna sia essenziale difendersi, alzare la testa e dire basta?

Certo, e questo vale per le donne di tutto il mondo. Sfortunatamente conosco molte vittime di violenza e ancora oggi gli uomini mi si avvicinano per rivolgermi qualche complimento troppo pesante, ma nonostante la paura, so che rimanere in silenzio è sbagliato. E tutto quello che chiedo a chi legge quest’intervista, o a chi legge i post che condivido sul mio blog, è di non consigliarmi di rinchiudermi in casa pur di scappare da questa realtà, perché credo di avere ogni diritto di far parte di questa società. Di essere libera.

 

Parlaci del tuo blog HEY I THINK THIS WAY, che trovo molto interessante, proprio perché condividi con i tuoi lettori diversi argomenti. Hai le idee molto chiare e sei una ragazza forte, e ti ammiro tantissimo per questo.

Grazie per le tue parole. Il mio blog è un piccolo tentativo per far conoscere al mondo intero la realtà in cui vivo. Nei post che condivido racchiudo i pensieri e le esperienze di numerose donne indiane.

 

Grazie per la tua disponibilità, è stato un vero piacere parlare con te. Ti auguro il meglio e una vita sicura.  Un’ultima cosa… come possiamo aiutarvi noi, da lontano? 

Grazie Sofia, anche per me è stato un piacere parlare con te e ti auguro ogni successo. Per quanto riguarda ricevere un aiuto da lontano… prendiamoci per mano e lottiamo per un mondo migliore, affinché non esista più nessuna barriera.

 

UNA DELLE FRASI PREFERITE DI BHAVIA:

“Ogni giorno è un buon giorno per sentirsi vivi”

Marty Robbins

 

COME AIUTARE LE DONNE DELL’INDIA…

Dopo aver scritto il mio romanzo Come lacrime nella pioggia ho lanciato unapetizione sul sito Change.org (piattaforma online gratuita di campagne sociali) per migliorare le condizioni di vita delle donne in India.

Per crescere la mia petizione ha bisogno di ogni firma.

Firmare la petizione è veloce e gratuito.

L’unione fa la forza!

FIRMA QUI LA MIA PETIZIONE

Inoltre, sostengo Amnesty International, che dal 1961 difende i diritti umani in tutto il mondo e si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.

Ci sono moltissimi modi per sostenere Amnesty International. Scopri cosa puoi fare al seguente link:

SOSTIENI AMNESTY INTERNATIONAL

 

Per qualunque altra informazione, curiosità, sapere di più su questi argomenti vi consigliamo la pagina di Sofia Domino: http://sofiadominolibri.blogspot.it/

 

Grazie anche da parte nostra per tutto quello che fate!

 

 

Veronica

FINO ALL’ULTIMO RESPIRO

Questo libro inaugura una nuova Rubrica: La vostra Storia..la nostra Voce… e la apriamo con lei…

Rebecca Domino, la conosciamo, il suo modo di scrivere facile e scorrevole, il suo linguaggio ” delicato” ma al tempo stesso forte, perchè sa toccare quelle corde che ci fanno vibrare..

Ritorna, con questo romanzo, che ci fa avere paura, ci fa arrabbiare, ma ci fa vivere una storia che tutti noi potremmo vivere, ma poi ecco che ritorna la realtà…tutto deve andare avanti, a volte a fatica… ma il sorriso deve ritornare.

Un messaggio forte quello che vuole lanciare e ci riesce, grazie alla sua grande sensibilità, grazie alla sua maestria di usare cuore e conoscenza. Ma di questo lei non vuole farne solo un libro, ma vuole fare qualche cosa di più…

Un libro per chi? Mi è stato chiesto

Ed io ho risposto:- Un libro per chi non ha paura di provare emozioni.. 

 

Fino all'ultimo respiro, coverLa trama del libro…

Allyson Boyd è una diciassettenne come tante, nata e cresciuta ad Avoch, piccolo paesino scozzese. Un giorno deve andare a portare dei compiti a una ragazza della sua stessa scuola, Coleen Hameldon, e la sua vita cambia per sempre. Perché lei e Coleen diventeranno migliori amiche. E perché Coleen sta lottando da due anni e mezzo contro la leucemia. Nella vita di Allyson entrano parole come chemioterapia, effetti collaterali, trapianto di midollo osseo, ma Coleen non vuole compassione. Vuole solamente una vita normale; una vita fatta di risate, scherzi, esperienze, viaggi, musica, chiacchiere e confidenze, fino a quando non sarà costretta a prendere una decisione che cambierà la sua vita, quella di Allyson e delle altre persone che le vogliono bene.

 

Rebecca ha fatto una intervista ad una ragazza di diciannove anni, ci ha chiesto di pubblicarla… e noi lo facciamo con piacere…

Shelbee e’ una diciannovenne inglese in remissione da qualche mese dopo la lotta contro il sarcoma di Ewing, un raro tumore delle ossa che colpisce principalmente adolescenti e giovani. Shelbee è stata diagnosticata nel febbraio 2013, dopo sei mesi passati con dolori inspiegabili: ogni due settimane si recava dalla dottoressa e questa le diceva che non si trattava di niente di grave. Shelbee accusava dolore a una gamba (spiegato dalla dottoressa come disturbi all’anca), aveva un gonfiore sulla schiena (spiegato come spasmo muscolare), ha perso molto peso senza nessuna ragione apparente (la dottoressa le ha detto che il problema era nella sua mente e l’ha mandata da uno psicologo) e soffriva di gravi insonnie (spiegato con “sei un’adolescente”).
In quest’intervista Shelbee ci racconta parte della sua storia e ci parla dei cinque sintomi che devono far scattare l’allarme per il cancro negli adolescenti e nei giovani, sintomi che – se avesse saputo quando li accusava, o se la sua dottoressa li avesse saputi – l’avrebbero portata ad avere la diagnosi corretta molto prima.

Pochi mesi prima di ricevere la diagnosi, Shelbee aveva ottenuto una borsa di studio per giocare a calcio in America (cui ha dovuto rinunciare a causa del cancro), faceva parte della polizia e presto avrebbe cominciato l’Università per diventare insegnante di educazione fisica.Il suo film preferito è “Cattivissimo me”, la sua cantante preferita è Lucy Spraggan ed è una grande fan del cibo di Nando’s. A settembre comincerà l’Università.

Shelbee è stata curata in uno dei reparti di Teenage Cancer Trust (ente benefico inglese che dal 1990 si occupa in toto degli adolescenti con il cancro). La forza di quest’ente e’ quella di creare occasioni di unione e confronto fra adolescenti con il cancro, sia nei reparti sia all’esterno (per esempio in occasione di eventi come “Find your sense of tumour”). Oltre a occuparsi anche dei famigliari e degli amici dei pazienti, Teenage Cancer Trust forma infermiere specializzate negli adolescenti, s’impegna nella ricerca, fornisce incontri gratuiti nelle scuole e organizza numerosi eventi, molti dei quali su larga scala e con il supporto di personaggi famosi.
Nei ventisette reparti sparsi per tutto il Regno Unito (con altri sette in progettazione) gli adolescenti e i giovani adulti vengono aiutati a sentirsi quello che sono: giovani, e vivi.

Ciao Shelbee, prima di tutto grazie mille per avermi concesso quest’intervista. Ammetto che sono rimasta stupita dal modo in cui hai reagito alla tua diagnosi. Nonostante il cancro, sei rimasta ottimista per tutta la durata del trattamento. Come hai fatto?

Rimanere positiva mi è venuto naturale perché ho sempre pensato che se l’avessi presa male ciò non avrebbe spinto il mio tumore a dispiacersi per me e a smettere di crescere. Scherzare riguardo a ciò che accadeva mi permetteva di sentirmi meglio riguardo alla situazione in generale e aveva lo stesso effetto anche sulle persone che mi stavano intorno!

Tutti sanno che la caduta dei capelli è, solitamente, uno dei principali effetti collaterali della chemioterapia. Le persone ti conoscono per i cappelli che portavi al posto di una parrucca, e ho visto un tuo video su Youtube dove canti una parodia di “I whip my hair back and forth” (muovo i capelli avanti e indietro) per aiutare le altre persone che hanno perso i capelli in seguito alla chemio a sorridere e a sentirsi meglio. Che consigli vuoi dare alle persone con il cancro per rimanere se stesse nonostante i cambiamenti d’immagine che devono affrontare? E come possono venire a patti con la caduta dei capelli?

Io sono venuta a patti con la caduta dei capelli molto bene perché non ho mai dato molta importanza al mio aspetto fisico. Sono sempre stata una ragazza sportiva e ho sempre preferito sporcarmi di fango e divertirmi piuttosto che truccarmi o acconciarmi i capelli! Ho conosciuto un sacco di persone che hanno perso un po’ di sicurezza a causa della caduta dei capelli e mi è stato detto che le ho aiutate molto con la mia positività ma queste persone hanno bisogno di essere circondate da altri nella loro stessa situazione perché così sanno che cosa si prova! E se sei il primo a fare delle battute al riguardo e a ridere di te stesso allora gli altri non rideranno di te, ma con te!

Ho letto che hai raccolto fondi per Teenage Cancer Trust ed è meraviglioso! Che cosa ti ha spinta a farlo e hai qualche consiglio o idea di raccolta fondi da condividere con i lettori?

Voglio raccogliere quanto più possibile per permettere ai futuri pazienti di essere accolti e curati come sono stata accolta e curata io! Dico sempre che potrei fare la cosa più grande del mondo e non si avvicinerebbe neanche a quello che Teenage Cancer Trust ha fatto per me!

 Shelbee e altri pazienti di uno dei reparti di Teenage Cancer Trust con Caroline Flack, presentatrice del dietro le quinte di X-Factor nel Regno Unito.

Sei stata nominata per il premio “Young People of The Year” (giovane dell’anno; premio per mettere in risalto e premiare le storie di giovani, sconosciuti eroi), che cosa puoi dirci di quell’esperienza? Perché premi come questo sono importanti per la comunità e per un Paese in generale?

Essere nominata per “Young People of The Year” è stato un grande onore per qualcosa che io sentivo di dover fare per cercare di ripagare quello che ho ricevuto! “Young People of The Year” è importante perché i media considerano i giovani come dei teppisti, ma il premio evidenzia che non tutti siamo così!

Puoi dirci qualcosa in più sul meraviglioso lavoro di Teenage Cancer Trust? Com’e’ stata la tua esperienza con loro e perché quest’ente benefico è così importante nelle vite dei giovani con il cancro?

Teenage Cancer Trust è così importante nelle vite dei giovani con il cancro perché offre infermiere specializzate e reparti specializzati e li fa sentire come se non fossero in ospedale; inoltre i giovani con il cancro sono circondati da persone vicine alla loro età con cui possono parlare e fare amicizia! Senza Teenage Cancer Trust non sarei felice come sono ora e come lo sono stata durante il trattamento! Il reparto diventa un posto sicuro in cui andare, come una casa lontano da casa!

Pensi che gli adolescenti ne sappiano abbastanza sul cancro nei giovani? E pensi che sarebbe utile inserire qualcosa come “l’ora d’informazione sul cancro” nelle scuole?

Ci sono cinque sintomi del cancro da tenere sotto controllo, anche averne soltanto uno è un allarme e di solito neanche i medici di famiglia ne sono a conoscenza, e questa mancata conoscenza è la causa principale delle diagnosi errate! I cinque sintomi sono:

– gonfiore e sudore persistente

– forte perdita di peso

– stanchezza estrema

– cambiamenti dei nei

– dolore inspiegabile e persistente

Questi sintomi valgono come allarme per tutti i tipi di cancro. L’informazione riguardo al cancro dovrebbe essere inserita in tutte le scuole con studenti dai 13 ai 24 anni, potrebbe salvare delle vite! Se avete anche solo uno dei sintomi di cui sopra, continuate a sottoporvi a degli esami finché non riceverete la diagnosi di cosa avete che non va!

Questo è uno spazio per te. Lascia un messaggio ai lettori, di’ qualcosa che ti preme raccontare ma di cui non ti ho chiesto, fai quello che preferisci con questo spazio.

Grazie per aver raccontato e condiviso la mia storia! Spero che possa aiutare altri giovani!

Grazie a te per il tempo che mi hai concesso e per la bella intervista!

Per effettuare una donazione libera (anche solo di 1 Euro) in favore di Teenage Cancer Trust, clicca sul link qui sotto, ti colleghera’ alla mia pagina di raccolta fondi su Justgiving.
La donazione e’ veloce, semplice e sicura (il denaro donato va direttamente sul conto di Teenage Cancer Trust). A tutti coloro che doneranno, grazie di cuore.

https://www.justgiving.com/Rebecca-Domino

 

Potete contattare Rebecca all’indirizzo: rebeccaromanzo@yahoo.it,

il suo blog: http://rebeccadomino.blogspot.it/p/rebecca-intervista.html

 

Lo so, sarete un po’ straniti e con il cuore e la testa carichi di emozioni, ora non vi resta che contattare Rebecca per leggere il suo libro… in maniera gratuita.

Alessandra

 

 

Da parte di Destinazione Libri un Grazie, perchè ancora una volta da scrittrici come te c’è sempre da imparare….

Destinazione…. LA VOSTRA STORIA, LA NOSTRA VOCE

LA VOSTRA STORIAE finalmente presentiamo questa pagina

LA VOSTRA STORIA …LA NOSTRA VOCE

una pagina voluta da tre persone…  da me, Alessandra, da Veronica e da Deejayfoxradio… (www.deejayfoxradio.com)

Abbiamo deciso di dare spazio a tutte quelle realtà, situazioni ed associazioni che vogliono raccontare la loro storia e noi con loro daremo la nostra voce.

Realtà che spesso non conosciamo ma sono accanto a noi…realtà che esistono ma che non vediamo…

Destinazione libri si occuperà di raccontare su questa pagina e sui nostri social… la Vostra storia,

Veronica con il suo programma radio L’insostenibile Leggerezza di Facebook la racconterà in radio…appunto su http://www.deejayfoxradio.com

Non esitate a contattarci, non esitate a far sentire la vostra storia. siamo qui, PER VOI. Insieme ci faremo sentire.

 

Un grazie particolare a tre persone…

Veronica, Oscar e Flavio.

 

Alessandra