FIORENZA BRUNETTI

Fiorenza Brunetti, altra finalista  di Sanremo Writers, quando le ho parlato per telefono mi sono sentita subito a mio agio, lei in una parola ha abbattuto subito quella distanza che un telefono a volte può far subire… Mentre le parlo cerco di immaginarla, e  mi si forma davanti l’idea di  una donna dal viso dolce e molto romantica. Lei scrive per passione, ma non si accontenta di raccontare, i suoi libri fanno pensare… fanno rileggere qualche frase e probabilmente ci fanno stare davanti a qualche pagina con gli occhi in su… per cercare di pensare.

1-   Raccontaci qualche cosa di te… –   Scrivo da quando ero giovanissima. Per passione. E per anni ho tenuto tutto solo per me, nei famosi “cassetti”. Poi da quando sono stata più libera dagli impegni lavorativi, mi sono dedicata con maggior tempo alla scrittura e ho pensato di proporre le mie opere per un’eventuale pubblicazione. Sono laureata in matematica per cui ho una base di studi scientifici, ma sono sempre stata attratta anche dalle materie umanistiche. Amo l’archeologia, l’arte, la natura… Adoro i pittori impressionisti!

2-   Di che cosa parlano i tuoi libri? –   I miei libri parlano soprattutto di sentimenti ed emozioni. Di quelli pubblicati, 2 sono romanzi sotto forma di fiaba con gli animali come protagonisti. Ovviamente animali umanizzati che quindi provano emozioni, amore e paure proprie degli esseri umani. Gli altri romanzi raccontano la vita di donne, ma in una maniera diversa da una semplice storia. Non sono solo la narrazione di eventi, fatti accaduti, ma sono immersi nel surreale che porta a un’introspezione psicologica, che costringe il lettore a chiedersi cosa certi personaggi, certi episodi e luoghi rappresentino e significhino. Mi piace lasciare sempre un alone di mistero. Qualcosa di in sospeso tra realtà e fantasia… nel surreale. Sta al lettore capire. E devo dire che fino a ora il lettore ha capito!24 dicembre

3-   Quanti ne hai scritti? –   Ho scritto parecchi romanzi, racconti e anche molte poesie… Ne ho i cassetti e ora il computer pieni! Di questi ho pubblicato 5 romanzi. Al momento ne ho 3 o 4 quasi pronti per essere proposti per la pubblicazione, con le dovute correzioni e revisioni praticamente ultimate.

4-   Da dove nasce l’idea di scrivere un libro? –   L’idea di scrivere un libro nasce da una passione, dal desiderio di mettere “nero su bianco” emozioni importanti per cercare di fissarle e renderle inalterabili. Nasce soprattutto per soddisfare una mia esigenza e bisogno e solo in seguito è diventato un desiderio da voler condividere. Se poi intendi chiedermi da dove nascano le idee, cioè gli spunti da cui trarre ispirazione, ti dirò che per me spesso nascono dai sogni! Io sogno moltissimo e a volte da quello che sogno traggo spunti per sviluppare poi delle storie.

5-   Qual è la fase più difficile nella stesura di un libro? –   La fase più difficile nella stesura di un libro, per me non è mai il finale! A volte l’inizio, ma solo per la fretta di arrivare più avanti, al cuore della storia che già ho  in testa. L’inizio spesso mi rallenta e mi frena, perché rischio di essere precipitosa e questo non va bene. Trovare formule giuste per introdurre ciò che accadrà, spesso non è facile.

6-   Il tuo editor chi è?–   Purtroppo devo dire che come editor confido soprattutto in me stessa. Le case editrici medio-piccole non offrono un grande supporto in questo senso, anche se dovrebbero e dicono di farlo… Diciamo che cerco di fare del mio meglio con la mia esperienza. Questo però non va bene e forse non basta, perché non si può essere editor di se stessi! Ci vorrebbe un supervisore esterno, obiettivo. A me manca moltissimo una figura di questo tipo con la quale confrontarmi. Spero nel futuro di riuscire a trovare qualcuno che possa soddisfare questa mia esigenza…

 7-   I tuoi libri dove possiamo trovarli? –   I miei libri si trovano facilmente in molte librerie delle mia città, Ravenna, e senza alcun problema in tutte le librerie on-line. So anche di persone che si sono procurate i miei libri in città diverse dalla mia ordinandoli semplicemente alla propria libreria di fiducia.

8-   Settimana scorsa ti ha vista coinvolta all’appuntamento  sanremese, come ti ci sei trovata fin qui? –   Mi sono trovata a Sanremo quasi per gioco! Una sera, navigando su internet, mi sono imbattuta nella promozione del concorso letterario Casa Sanremo Writers. Le iscrizioni si chiudevano il 5 gennaio 2014. Mancavano pochi giorni. Mi sono detta “perché no? Proviamoci!”. Non pensavo mai di arrivare in finale. Devo però confessare che per 5 minuti almeno, mentre inviavo tutto il materiale richiesto, ci ho voluto credere intensamente… e ora eccomi qua!

9-   Che genere leggi invece tu? –  Io leggo un po’ di tutto, dalle letture più impegnate (a volte anche saggi) a quelle più leggere, a secondo del momento e dell’umore! Decisamente non amo i romanzi rosa. Non amo il “e vissero tutti felici e contenti”. Non mi piacciono i finali scontati, quelli che ci si aspetta per far finire bene la storia. Lo stesso vale per i film. Mi piacciono i generi crime, thriller, anche horror  se non eccessivi e se non sono fine a se stessi. Adoro Stephen King, che io non considero uno scrittore di horror come alcuni dicono. Secondo me i mostri di cui parla sono quelli che racchiudiamo dentro di noi, nel nostro intimo e sono gli stessi di cui cerco di scrivere anch’io… Mi piacciono i romanzi psicologici che narrano storie e percorsi tormentati dell’anima. Anche questo è il genere di storie di cui scrivo. Tollero le autobiografie, ma fino a un certo punto. Chiunque può avere una vita più o meno interessante da raccontare e con un bravo editor che lo supporti, alla fine può scriverla. La storia esiste già, basta solo metterla in parole. La vera sfida invece è inventarla, la storia, crearla! Attingere dalla propria fantasia e creatività. Per me il vero scrittore è questo.

10-   Libro scritto, parti riviste… poi la penna mette l’ultimo punto… cosa si prova? –   Quando termino di scrivere un libro, mi sento svuotata e per parecchi giorni sento la mancanza di quel mondo parallelo che mi sono creata con la fantasia e nel quale ho vissuto per mesi. Da un lato sono contenta per aver ultimato l’opera, ma è una gioia malinconica. Per giorni fatico a riprendere contatto con il solo mondo reale, mi manca quello che ho creato con la mia mente, mi mancano i personaggi ai quali ho dato vita, le emozioni che ho condiviso con loro… La fine della scrittura di un libro, la vivo come un distacco, una separazione, un addio… E’ come lasciare un luogo speciale nel quale mi sono rifugiata per mesi. A volte mi capita addirittura che, con il finale ben chiaro e scritto in testa, tergiversi invece metterlo giù sul computer… proprio per rimandare la parola “fine”, il distacco, la separazione…

11-   I tuoi prossimi impegni?    Ora sto rileggendo e correggendo alcuni romanzi già scritti per decidere cosa proporre per una prossima pubblicazione. Nel frattempo ho qualche idea che mi frulla in testa per una nuova storia da scrivere. Direi che come impegno per il futuro, al momento ho quello di concretizzare e riuscire ad acchiappare l’idea che mi passa per la testa e scriverla!

Fiorenza…Grazie per averci dedicato del tempo… il tuo libro non vediamo l’ora di leggerlo.